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Incontro Forum dei Giovani Vietri – amministrazione Leffrinckoucke

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Si è concluso domenica 1 Novembre l’incontro tra il Forum dei Giovani di Vietri sul Mare, rappresentato dal presidente Alessio Serretiello, e Julien Kestel (24) assessore alle politiche giovanili  del Comune di Leffrinckoucke situato a cinque chilometri dalla nota Dunkerque nel nord della Francia.

L’incontro durato 5 giorni ha visto impegnati diversi giovani appartenenti al forum che hanno accompagnato il giovane assessore alla scoperta delle bellezze del nostro territorio al fine di favorire la promozione di esso nelle diverse località.

Tema principale dell’incontro è stato quello della cooperazione internazionale che vede ormai il Forum dei Giovani di Vietri lanciato nello scenario europeo, si è parlato di scambi culturali bilaterali e multilaterali, sulla base delle esperienze acquisite dal forum durante gli scambi in cui è stato partner ed in particolare durante lo scambio organizzato sul territorio vietrese nel mese di settembre che ha visto 53 giovani provenienti da 10 nazionalità europee fermarsi a vietri a parlare di Europa.

L’auspicio con cui ci siamo salutati è stato quello dei stabilire, a partire dalla nostra conoscenza, una forte collaborazione tra i giovani delle due cittadine distanti circa 2000 chilometri ma legate da una visione unitaria di cittadinanza europea.                                                                                   

 

                                                                           Il Presidente

                                                                    Alessio Serretiello

IL SINDACO INCONTRA IL CONSIGLIO DIRETTIVO

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Si comunica che domani 10 luglio presso la sede comunale il consiglio direttivo del Forum dei Giovani ed il responsabile del punto Informagiovani incontreranno il sindaco per discutere dei seguenti punti:
 
– Elaborazione progetti per il Servizio Civile Nazionale
 
– Adeguamento/individuazione Sede Forum-Informagiovani

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE

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Il sindaco del Comune di Vietri sul Mare, Francesco Benincasa, informa che il Consiglio comunale è convocato nell’Aula Consiliare per il giorno sabato 27 giugno 2009 alle ore 9,30 in seduta straordinaria, di prima convocazione, per discutere del seguente Ordine del Giorno:

  1. Esame della condizione degli eletti ai sensi dell’art. 41 comma 1 e delle ulteriori disposizioni di cui al capo II titolo III del d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267;
  2. Giuramento del sindaco ai sensi dell’art. 50 comma 11 d.lgs n. 267/2000;
  3. Comunicazione della composizione della Giunta comunale ai sensi dell’art. 46 comma 2 del d.lgs. 267/2000;
  4. Presentazione delle linee programmatiche di mandato;
  5. Elezione della commissione elettorale comunale ai sensi dell’art. 41 comma 2 d.lgs. n. 267/2000 e degli artt.12 ss. del DPR n. 223/1967 e s.m. e/o i.;
  6. Elezione del presidente del Consiglio comunale ai sensi dell’art.8 comma 2 dello Statuto comunale.

Referendum, la partita è sul quorum

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DAL "CORRIERE DELLA SERA" del 18 giugno 2009

Il premier: non faccio campagna ma voto sì. Bossi: non passerà. Segni: no al boicottaggio

 

 

 

ROMA — «Non faccio cam­pagna, ma ritirerò la scheda e voterò Sì». Il referendum si avvicina e Silvio Berlusconi ribadisce la linea adottata co­me compromesso per non ri­nunciare alle ragioni politi­che del Pdl, senza però rom­pere con la Lega che invece è contraria alle modifiche del­la legge elettorale. Il premier invita anche «i cittadini ad avere un atteggiamento re­sponsabile di fronte comun­que ad una chiamata elettora­le ».

«NON PASSERA’» – Ma secondo Umberto Bossi «il referendum non passerà, non passerà, non passerà, ci vogliono 25 milio­ni di persone che vanno alle urne, è impossibile». E nel­l’esercito di chi non andrà a votare, c’è Francesco Cossi­ga, presidente emerito della Repubblica: «Mi asterrò», ha reso noto con un comunica­to, mentre Mario Segni, lea­der del Movimento referen­dario, si è detto preoccupa­to, «non vorrei che la storia dei complotti contro Berlu­sconi fosse agitata da chi non vuole il referendum, per parlare di altro».

IL QUORUM – Intanto prosegue il conto alla rovescia. Le urne saran­no aperte domenica dalle 8 e le 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Gli italiani chiamati alle urne sono oltre 50 milioni (com­presi i 3 milioni residenti al­l’estero). Perché il referen­dum sia valido deve votare il 50% più 1 degli aventi dirit­to.

L’ITER – La raccolta delle firme era stata avviata il 24 aprile 2007, per la parziale abroga­zione della legge elettorale che era stata approvata il 21 dicembre del 2005 dal centro­destra, in pratica alla fine del­la XIV legislatura. Il presiden­te del Comitato referendario è Giovanni Guzzetta, mentre il coordinatore è Mario Se­gni e ha raccolto l’appoggio di esponenti di entrambi gli schieramenti: da Gianni Ale­manno e Renato Brunetta per il centrodestra, a Riccar­do Illy, Giovanna Melandri e Giorgio Tonini per il centro­sinistra. Raccolte le firme, do­po l’ok di Cassazione e Con­sulta, i referendum erano sta­ti indetti per il 18 aprile del 2008, ma sono poi slittati per lo scioglimento anticipato delle Camere.

Paolo Foschi

CHI HA PAURA DEL REFERENDUM: Lega Nord…. e quella paura "storica" italiana…

di Luigi Di Gregorio (Docente di Analisi delle politiche pubbliche presso l’Università della Tuscia)

La Lega. È il partito che più di tutti ha osteggiato il referendum per mere ed evidenti ragioni tattiche. Non ha neanche provato a dare giustificazioni strategiche, “di sistema”. In maniera fin troppo trasparente, ha fatto capire, sin dal dibattito sull’election day, che in caso di appoggio esplicito al referendum da parte del Pdl, avrebbe messo a rischio la tenuta della maggioranza. Il perché è presto detto: se vincessero i “si” ai primi due quesiti referendari, il partito con la maggioranza relativa (indipendentemente dalla percentuale di voti ottenuti) avrebbe i numeri per governare da solo e dunque la Lega perderebbe la sua missione storica, ossia quella dei ricatti tipici da “tirannia della minoranza” all’italiana. Della serie “not in my back yard”.

La paura dei governi monopartitici e dell’autoritarismo. In generale, serpeggia un po’ ovunque una paura “storica” del nostro paese. Ossia quella per cui avere un governo monopartitico sia un pericolo per la democrazia, in particolare se il leader di quel partito si chiama Silvio Berlusconi. È la stessa paura che ha impedito in questi 63 anni repubblicani qualunque riforma della forma di governo e del bicameralismo perfetto. Una paura che ha sempre spinto verso la rappresentatività anziché verso la governabilità del paese. Il risultato in termini di rendimento sistemico è sotto gli occhi di tutti: governi sempre precari, debito pubblico record, impasse decisionali a tutti i livelli, assemblearismo, partitocrazia, trasformismo, inciuci, ribaltoni e chi più ne ha più ne metta. Della serie “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”.

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GIORNATA DELLA MEMORIA

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Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo – Einaudi, Torino 1979)